Enzo Gradassi presenta "Sopracchiamato Gnicche": il bandito aretino tra storia, mito e musica
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- Scritto da Redazione Radio Italia 5
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"Sopracchiamato Gnicche", la nuova fatica letteraria dello scrittore aretino Enzo Gradassi è stata presentata alla città di Arezzo, al Circolo Artistico in Corso Italia 108, giovedì 7 dicembre scorso. Con l’autore, sono intervenuti Massimo Baioni dell’Università di Siena e Guido Albucci, direttore di Radio Italia 5. Enzo Gradassi racconta come ha ricostruito la vera storia di Federigo Bobini e propone una straordinaria esclusiva. Infatti, se il poeta contadino Giovanni Fantoni ne aveva raccontato in ottava rima la vita e le gesta già nel 1871, (anno in cui il brigante cadde vittima di un agguato) in "Delitti, arresto e morte di Federigo Bobini detto “Gnicche”, Gradassi ha recuperato "La storia del bandito Nick l'aretino", risalente al 1970, interpretata dalla cantante grossetana Giovanna, che Radio Italia 5 vi propone in esclusiva
Enzo Gradassi presenta "Sopracchiamato Gnicche": il bandito aretino tra storia, mito e musica
Caricato Giovedì 21 Dicembre 2017 in Music & News | 1456 visualizzazioni
I verbali della forza pubblica e gli atti giudiziari, con il contributo di quanto ne scrisse la stampa dell'epoca, consentono di raccontare la vicenda del fuorilegge aretino Federigo Bobini, sopracchiamato Gnicche, depurata dalla ridondante aneddotica popolare, in gran parte fasulla, che ne ha creato il mito di cui si sono occupati il cinema, il teatro, la letteratura e i fumetti. La figura intrigante del bandito, cantato dal poeta popolare Giovanni Fantoni e la sua notorietà - nella realtà ristretta a poco più di due anni cruciali, fra il 1869 e il 1871 - sono ricostruite in tutti i risvolti meno noti e, in molti casi, inediti. Compreso il «mistero» del suo soprannome. Spesso è lo stesso protagonista che si racconta durante i molti interrogatori ai quali venne sottoposto dai magistrati, in altri casi lo fanno i suoi complici quando vennero portati a giudizio, in altri ancora la stampa, locale e nazionale, del suo tempo. Amici, complici e nemici dai cognomi ancor oggi diffusi nell'aretino; i furti, gli omicidi, le rapine di strada, le vendette che commise e quelli che gli furono attribuiti; la cattura, la rocambolesca evasione e, in fine, le troppe versioni riguardo alla sua morte. I lati violenti del suo carattere, e di quelli che gli furono accanto, sono seguiti passo a passo per le strade di Arezzo e dei borghi vicini fino all'epilogo della sua e della loro carriera criminale. Insieme al racconto di vizi, amori e di tutto ciò che contribuì alla creazione della sua leggenda che, per quanto deformata, sopravvive ancora oggi.