Gli orti sociali a Bibbiena: condivisione, socialità e bottega di tutti
- Categoria: Music & News
- Scritto da Redazione Radio Italia 5
- Visite: 1460
Inaugurato mercoledì 12 Luglio, in località “Le Monache” a Bibbiena, il progetto degli orti sociali. La progettualità è stata proposta dalla coordinatrice della struttura “L’isola che non c’è”, la dottoressa Elisabetta Pesci, accolta dall’amministrazione con la messa a disposizione di un terreno di proprietà comunale. Il terreno messo a disposizione dal Comune è stato coltivato grazie al lavoro degli ospiti del centro diurno e ha molteplici funzioni che sono state spiegate dalla Dottoressa Pesci e dal Sindaco di Bibbiena, Daniele Bernardini, intervistati da Rossana Farini
Gli orti sociali a Bibbiena: condivisione, socialità e bottega di tutti
Caricato Domenica 16 Luglio 2017 in Music & News | 1460 visualizzazioni
“Il lavoro della terra ha una caratteristica di ripetitività e ordine pertanto aiuta le persone con disabilità ad apprendere mansioni, ad orientarsi nello spazio stando dentro la vita e le stagioni; poi il tutto ha un aspetto di socialità, visto che lo spazio agricolo in questione può essere messo a disposizione della comunità e condiviso con la stessa; il progetto infine ha un forte impatto sociale , poiché nello stesso agiscono tante persone. La nostra idea è quella di farla diventare la bottega di tutti”. Mercoledì sera, dopo il taglio del nastro, agli intervenuti è stata offerta una merenda-cena per sostenere questo percorso di socialità e condivisione. Il Sindaco di Bibbiena Daniele Bernardini commenta: “L’Amministrazione di Bibbiena è molto sensibile a questo aspetto. Da anni, infatti, abbiamo dato in gestione - attraverso l’aiuto dell’associazione Auser- agli anziani del territorio alcuni terreni nella località del depuratore. Anche in questo caso si tratta di creare un’opportunità di socialità alle persone più anziane che nel contempo si rendono utili e rimangono attivi in un’ottica di benessere sociale. Gli orti sociali di località Le Monache vanno ad implementare questo progetto, proprio per spingere sul concetto della condivisione, della solidarietà e della socializzazione anche per i soggetti più fragili”.