Carlotto con "Il turista" ad Arezzo Passioni Festival: il nuovo thriller e il disastro italiano del nostro tempo
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- Scritto da Redazione Radio Italia 5
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Ancora una volta gremito il salone del Circolo artistico di Arezzo, che ieri sera ha fatto da cornice al quinto appuntamento del ciclo invernale di Arezzo Passioni Festival, “Conversazioni con Andrea Scanzi”, per l'incontro con Massimo Carlotto. L'autore padovano che esordì nel 1995 con il romanzo autobiografico “Il fuggiasco”, ha presentato il suo ultimo lavoro, “Il turista”, edito da Rizzoli. Un'ora e mezzo sul palco per scoprire, dopo tanti noir, il primo thriller firmato da Carlotto. Un'occasione in cui l'autore ha svelato molto di sé, incalzato dalle domande della firma del Fatto Quotidiano Andrea Scanzi. Ilaria Vanni e Sauro Cardeti hanno realizzato il servizio
Ad introdurre l'evento sono stati Marco Meacci e Mattia Cialini, che coordinano la rassegna, poi è iniziata l'intervista pubblica. “Un thriller, come del resto un noir – ha spiegato Carlotto –, rappresenta un mezzo per descrivere una realtà. La storia è un pretesto per raccontare uno spaccato sociale, culturale”. Nel libro “Il turista” si muove un lucido serial killer. “Ma siamo poco abituati – ha detto Carlotto - a vedere gli assassini seriali in Italia, mentre li troviamo con maggior frequenza calati nel contesto americano. Quel che mi fa rabbia della cronaca nera in Italia, per come è trattata giornalisticamente, è che tutto viene ricondotto all'ambito personale. Non si parla più, ad esempio, della criminalità organizzata, al cui interno si muovono spesso assassini seriali. Faccio un altro esempio: Giulio Regeni è stato ucciso da un serial killer che l'ha torturato e ha lasciato inciso sul corpo della vittima la sua firma. Il killer di Regeni aveva già ucciso”. Elemento chiave della vicenda è la città di Venezia, bellissima quanto tormentata. Carlotto, padovano, parla spesso del Nord-Est nei suoi libri, un territorio con cui mai è stato tenero. “Venezia è sfruttata e rovinata da un turismo di massa sconsiderato. "La terra da cui provengo – ha chiuso Carlotto - è venata di criticità e nei miei romanzi cerco di tirar fuori la polvere da sotto il tappeto”. La serata è stata sostenuta da Atlantide Audiovisivi, Sabot, Italpreziosi, Prodigio Divino, Vogue Hotel, ristorante La Pieve, La Feltrinelli Point Arezzo, L’occhialaio, Centro di estetica di Sonia dalla Ragione e da Banca Valdichiana. Nell’occasione era presente l’associazione Ragazzi speciali onlus con i prodotti de La Conserveria, un progetto per creare occupazione rivolto a giovani diversamente abili, in particolare affetti da autismo. L'appuntamento successivo del ciclo “Conversazioni con Andrea Scanzi” è per la prossima settimana, sempre al Circolo artistico di Arezzo: alle 21 di venerdì 17 febbraio recupera la data Marco Malvaldi e presenterà la raccolta “Sei casi al BarLume” edita da Sellerio. L'evento sarà trasmesso in diretta facebook sulla fanpage Arezzo Passioni Festival.