L'Emittente ‘Radio Italia 5’ informa i soggetti politici interessati che è disponibile alla diffusione di messaggi politici autogestiti gratuiti ed a pagamento relativi alle Elezioni Amministrative del 5 giugno 2016. Presso la propria sede in: Poppi (AR), Via Cavour, 4. Telefono 0575 52.94.60, Fax 0575 52 99 11, e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., è depositato il documento concernente le condizioni economiche, temporali, tecniche e le modalità di presentazione delle richieste e di prenotazione degli spazi per la fruizione di spazi dedicati ai suddetti messaggi politici autogestiti gratuiti ed a pagamento.
Per la trasmissione dei messaggi politici autogestiti a titolo gratuito Radio Italia 5 osserva le seguenti modalità, stabilite sulla base dei criteri fissati dall’art. 4, comma 3, della legge 22 febbraio 2000, n. 28: a) il numero complessivo dei messaggi è ripartito con criterio paritario, anche per quel che concerne le fasce orarie, tra i soggetti politici di cui all’art. 2, comma 2, quando siano presenti in ambiti territoriali tali da interessare complessivamente almeno un quarto del totale degli elettori; b) i messaggi sono organizzati in modo autogestito e devono avere una durata sufficiente alla motivata esposizione di un programma o di una opinione politica, comunque compresa, a scelta del richiedente, fra uno e tre minuti per le emittenti televisive e fra trenta e novanta secondi per le emittenti radiofoniche; c) i messaggi non possono interrompere altri programmi, né essere interrotti, hanno una autonoma collocazione nella programmazione e sono trasmessi in appositi contenitori, fino a un massimo di quattro contenitori per ogni giornata di programmazione. I contenitori, ciascuno comprensivo di almeno tre messaggi, sono collocati uno per ciascuna delle seguenti fasce orarie, progressivamente a partire dalla prima: prima fascia 18:00-19:59; seconda fascia 14:00-15:59; terza fascia 22:00-23:59; quarta fascia 9:00-10:59; d) i messaggi non sono computati nel calcolo dei limiti di affollamento pubblicitario previsti dalla legge; e) ciascun messaggio può essere trasmesso una sola volta in ciascun contenitore; f) nessun soggetto politico può diffondere più di due messaggi in ciascuna giornata di programmazione sulla stessa emittente; Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni 8 g) ogni messaggio reca la dicitura “messaggio autogestito” con l’indicazione del soggetto politico committente.
Per ogni informazione contattare la responsabile Anna Brilli.
Della radio l'usignol, stamattina ha preso il vol al suo libero cielo ha voluto ritornare (Refrain de “L'uccelino della radio”, 1940)
Nel 1940, una canzone allegra raccontava che l'uccellino della radio aveva preso il volo. Era in uso a quel tempo, che il gorgheggiare di un uccellino, facesse da cesura fra un programma e l'altro. La gaiezza di quel canto dava un senso di euforia, di spensieratezza che aveva origine soltanto dai gorgheggi di quell'uccellino. Il racconto della canzone è breve ma emblematico. Una mattina, non sentendo più il canto del piccolo usignolo, nasce un gran subbuglio nella redazione; i tecnici, gli attori (allora gli attori trasmettevano dal vivo), vanno in agitazione. Una passeretta era passata e con il suo “ci, ci, ci” aveva convinto il povero uccellino chiuso nella gabbia tutta d'oro, a riconquistare la libertà del cielo, dove l'aria e il sole soltanto potevano fai sbocciare l'amore. Il racconto è emblematico. Negli anni settanta, realmente quell'uccellino prese il volo; libero dalla gabbia istituzionale, si posò sopra ogni torre, cinguettò sopra ogni campanile d'Italia. Anche a Poppi ci fu chi seppe ascoltare quel richiamo e da sopra la vecchia torre fece ascoltare, in Casentino, una voce che nessuno, prima, aveva sentito, mai.
Un “radio amatore” che aveva l'estro e la temerarietà dell'impresa si fece ideatore e promotore di programmi, che ebbero la caratteristica sonora della voce non impostata; condotti non da nomi altisonanti: erano, piuttosto, nomi la cui eco si sentiva, spesso, risuonare per le strade dell'antico borgo di Poppi: Roberto, Luciano, Mario, Paolo e quanti altri mai l'istrione di Radio Diffusione Poppi seppe accattivare al ruolo di giovani promesse, zelanti alla ribalta. Angela e Marina furono annoverate fra gli altri, con un rosa fuori quota; la loro voce dette i colori dell'arcobaleno alle onde di quella “Radio”.
Ci fu un fervore, un entusiasmo e un'euforia che fecero sognare, innamorare e fantasticare chi, a quel tempo, aveva meno di vent'anni.
Le imprese, gli esercizi commerciali, per la prima volta, si avvalsero di questo richiamo per propagandare le loro attività e i loro esercizi; fu l'ingorgo della pubblicità, redatta non con la piaggeria delle scuole pubblicitarie, ma con l'inventiva dell' Editore che seppe addestrare, sollecitare, incentivare tanti giovani della vallata; di seguito a quell'esperienza, chi si fece strada, nel settore, chi, per le consuete vicissitudini della vita, abbandonò il campo; ma tutti, oggi, ricordano con nostalgia quella stagione che, per tutti, fu la stagione dell'entusiasmo, al seguito del volo alto; protagonisti dell'etere, furono i pionieri, al seguito di chi seppe avanzare e progredire, nonostante i travagli del tempo.
Oggi Radio Italia 5, non è più un'emittente sparuta, allocata in una vecchia torre; oggi è un'azienda ben strutturata, con un organigramma selezionato. Ogni palinsesto è curato meticolosamente dall'Editore stesso. Il raggio di ascolto non è circoscritto alla corona di montagne che circonda il Casentino; oltre ventisette ripetitori, dislocati nei punti strategici del centro Italia, emettono un segnale chiaro e forte che travalica i confini della Toscana e oltre; l'emittente abbonda di servizi utili al cittadino; la rete commerciale, sensibile alle aspettative del mondo del lavoro, si prodiga, in mille modi, mettendo a disposizione di chi intraprende, la professionalità dei propri tecnici della comunicazione.
Perché quell'uccellino, non chiuso nelle gabbie di grandi Network, tramite Radio Italia 5, cinguetti, per ognuno, sogni, desideri e dia la sveglia a chi, per l'asprezza dei tempi, è tentato di rinunciare alla corsa.
Titiro era un pastore che passava le giornate sdraiato, all'ombra di un faggio; Melibeo gli rimprovera quella indifferenza che si contenta di poco. Radio Italia 5 vuol dire a tutti i Titiro: “svegliatevi”, è l'ora di alzarsi. La vera poesia è nelle cose; e le cose se non si fanno, vanno a male!”
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